Pagina modificata il 14/05/2024

Sumirago 

 

          

Se Centenate era un centro amministrativo dei longobardi, Quinzano san Pietro frazione di Sumirago, era un centro spirituale dei celti, infatti salendo da Buzzano verso il paese, si passa di fianco a un’altura nascosta dal bosco, chiamata monte Martino, un nome caratteristico dei centri spirituali dei celti cristianizzati.

      Il Monte Martino si affaccia verso sud ovest, dominando varie località come Buzzano, Centenate, Crugnola, Vinago, Montonate, quindi cinque pagi, che invece dei tradizionali quattro, facevano capo a un centro spirituale, una soluzione sicuramente imposta dall’esiguità della popolazione.

      Cesare Cantù cita un’iscrizione scoperta a Quinzano san Pietro nell’ottocento, dedicata a un: “Q. (Quintus), Quintieni Quintiani Haruspicis”, quindi  un guru o un indovino, perciò il nome latino di questo personaggio ce lo mette anche in relazione alla fondazione della sottostante Crugnola il cui nome sarebbe la corruzione dell’antico Colognola, piccola colonia, quindi una colonia romana, l'origine del toponimo trova conferma nel corniolo, che in dialetto umbro è chiamato "crugnilèe", da ricordale la vicina “Crugnolìi”, (Crugnolino).

      Il corniolo era un albero sacro a Quirino, una divinità di probabile origine sabina, ma identificata anche con Romolo, era il dio delle curie (tribù) e degli uomini liberi, chiamati quiriti, quindi la Q iniziale dell’iscrizione ritrovata a Quinzano, indicherebbe che il Quintiani era un quirito quindi un capotribù.

Questo ci conferma che Crugnola era sicuramente una colonia romana, pertanto Quinzano doveva essere un fondo appartenente a una delle famiglie coloniali, i Quintieni, che si era elevata a rango superiore, forse grazie all’attività di aruspico del Quintiani (Quinziano) da cui il toponimo Quinzano

      Bisogna tener presente che nella tradizione romana il terzo nome è un soprannome attribuito in funzione dell’attività oppure dell’operato del personaggio come è avvenuto per i Scipioni o meglio ancora per Gaio Asinio Gallo, intendente della zecca, e in quanto reggente della provincia insubre gli venne attribuito il soprannome “Gallo”.

      Quindi Quintiani (Quinziano) va considerato come il soprannome di un quirito che aveva giurisdizione su cinque villaggi.

     Nello stemma del capoluogo, Sumirago, sono raffigurate cinque torri poste su colli separati, sormontate da un timone, un emblema che rappresenta le cinque frazioni sottoposte a un’unica amministrazione.

      Non esistono testimonianze storiche sull’origine di questo stemma e nemmeno che in passato i cinque villaggi: Sumirago, Albusciago, Caidate, Menzago e Quinzano, facessero parte di un’unica amministrazione o possedimento.     

Da considerare però che dal punto di vista geografico e strategico il ruolo di capoluogo doveva spettare a Caidate, in quanto posta sulla cima del monte Asei, luogo da dove si domina il territorio circostante e quindi tradizionalmente riservato al tempio divino e alla residenza di un re o principe.

      Non a caso il toponimo Caidate con il nome del monte Asei dovrebbe indicare: “La Casa degli Dei.”

      Il toponimo Caidate, in particolare dovrebbe indicare la: “Casa di Ida”, ida era un nome primitivo o tribale di Demetra, attestato dal sillabico miceneo: “I-da-ma-te”, vale a dire “Idà Màtèr”.

      Esistono due monti sacri chiamati Ida, il primo è nei pressi di Troia, “Wilusa”, il secondo invece è sull’isola di Rodi, in un antro del quale Rea nascose Zeus appena nato.

      Il toponimo Asei invece ci porta anche a Casei Gerola, e quindi al territorio di Voghera, l’antica “Iria”, il cui territorio circostante era abitato dagli “iluates”, un popolo ligure molto antico. Quindi iria potrebbe essere una corruzione di ida.

 

     Più in alto di Quinzano c’è Menzago, “Menzag”, in dialetto, forse “Menzagh”, nella lingua primitiva, il cui prefisso indicherebbe un “Menhir”, una pietra sacra, mentre il suffisso “ag” manifesterebbe l’esistenza di un lago, un’ipotesi confermata dalla presenza di una località chiamata “Laghetto”, di tratta di un prato ancora oggi paludoso, quindi si può supporre l’antica presenza di un masso erratico al centro del laghetto, pertanto Menzago indicava un “Menir nel Lago”.

      L’origine del toponimo Sumirago che alcuni fanno ascendere alla divinità gallica “Solimana”, anticamente era chiamato “Samariaco”, o “Somariaco”, il che mi fa pensare che come Samarate, il nome è originato dal fiume Samara, patria dei galli Ambiani, confermato anche dal suffisso “Riaco”, il quale corruzioni latine a parte, dovrebbe indicare un rio, quindi “Rio Samara”, da cui Samariaco, oppure “Sűmirach” nella lingua insubre, poi diventato “Sűmirag in dialetto e Sumirago in italiano.

            Ề mia convinzione che il fiume Samara fosse sacro a una divinità della steppa che portava questo teonimo da cui deriverebbe il teonimo Solimana, ma ovviamente si tratta solo di una mia supposizione, della quale fino ad oggi non esistono riscontri

      A Sumirago esiste una chiesa alto medioevale consacrata alla “Beata Vergine della Purificazione”, già nota nel 850 d.C. quindi suppongo che in epoca pre cristiana, nel sito si celebrava il rito della purificazione vedico, vale a dire “L’Imbolc”.

      In alcuni documenti il primo dei quali risale al 801 d.C. si cita un conte “Alchar” o “Alpichar”, figlio di “Autchar”, originario dell’attuale Lenzburg in Svizzera, un nobile al servizio di Pipino il Breve e poi del figlio Carlo Magno, che acquista dei beni nel territorio di Sumirago.

            Alpichar era il balio di Carlo Magno, un titolo istituito dallo stesso imperatore, e che poteva equivalere al ruolo di vice re, in quanto il balio poteva sostituire l’imperatore negli impegni ufficiali.

            Nelle dinastie successive il titolo di balio perderà importanza, ma continuerà ad esercitare il ruolo di governatore.

      Il nome di questo nobile “Alpichar”, sembra la continuazione della tradizione ligure e dello stretto legame che i liguri hanno sempre avuto con la loro terra d’origine, quindi potrebbe trattarsi di un personaggio tornato nella terra dei suoi avi per trascorrere gli anni della vecchiaia; da ricordare anche il “Kenneth Mac Alpin”, re degli scozzesi nel X secolo d.C.

      Anche la frazione di Albusciago sembra prendere il nome dall’”Alpichar” come potrebbe essere anche per la Buzzano di Besnate, ma la pronuncia dialettale “Albűsciag”, mi propone un provabile celto ligure “Albűsciach”, da “albu” alto e dal persiano scià “signore”, quindi un appellativo rivolto alla divinità adorata nel luogo, che la poneva al di sopra di tutti, come ad esempio: “Signore Altissimo”, o “Gran Re come sembra confermato dall’idronimo Tenore, riferito a un torrente che da Albusciago scende ad Albizzate, per poi finire nell’Arno.

            Infatti tenore significa appunto: mantenere un tono alto,

      Vale la pena di sottolineare il fatto che “bűsciach” e “bűsciàa”, potrebbero essere sinonimi originati da due lingue diverse, indicanti boschi sacri, in quanto il suffisso “ach” è caratteristico nella lingua degli insubri, mentre “àa”, pronuncia “ǽ” è tipico del gallico.

Ai piedi del monte Asei troviamo Crugnola, della quale abbiamo già parlato, in quanto sul piano urbanistico la possiamo associare alle frazioni di Sumirago, ma oggi amministrativamente fa parte del comune di Mornago il quale è invece situato ai piedi della collina di Casale Litta

     Alla comunità di Crugnola si potrebbe associare anche la vicina Vinago, “Vinagh” in dialetto, il cui toponimo indicherebbe due laghi, infatti Vinago è situata sopra a una collina posta in un territorio paludoso, quindi un sinonimo di Binago, cioè due laghi, ma considerando la posizione favorevole, non è da escludere che i coloni di Crugnola, l’abbiano destinata alla produzione di vino chiamandola “Vinarius”.     

       La collina sulla quale sorge Casale litta, costituisce il bordo meridionale della grande marmitta che contiene il lago di Varese, e la divide da un vasto altipiano paludoso, le cui acque alimentano la Strona, un affluente del Ticino, e altri torrenti che scendono nel lago, e non a caso, al centro di questo territorio troviamo Mornago, il cui toponimo è originato dall'indoeuropeo "Mornera", che come abbiamo già detto era sinonimo di palude, infatti il nome è originato dall'indoeuropeo "Mor", che significava: distesa d'acqua, al quale è stato aggiunto il greco "era", sinonimo di terra, quindi il toponimo indica una "terra ricoperta d0acqua.

      Non a caso il suo nome antico era Morenago (Morenag), da considerare anche il ligure primitivo "Morenach", sinonimo composto da deposito alluvionale e lago.

      Percorrendo l'attuale strada provinciale in direzione di Crosio e Azzate, s'incontra una chiesetta dedicata alla Madonna del buon viaggio, costruita sopra a una sorgente, sicuramente si tratta della continuazione di una tradizione più antica, in quanto la vicinanza dei resti di una torre romana ci rimanda la memoria di un "Castra Praetoria", che si occupava della sicurezza dei viandanti che percorrevano la strada che allora transitava tra la sorgente e la vicina località di Crosio.

       Crosio è un toponimo originato dal gallico "Cross", sinonimo di attraversare, da cui il dialettale "Crus", croce o "incrusa", sinonimo di incrocia, e Cross significava anche attraversare le paludi e la grande foresta che allora ricopriva le morene.

      Che il luogo fosse frequentato dai romani è testimoniato anche dalla "Cascina Sarticcio", situata proprio tra la sorgente e Crosio, il nucleo primitivo del complesso rurale attraverso il posizionamento preciso e ordinato delle pietre, mostra chiaramente di essere una costruzione romana, ed anche il toponimo sembra derivare dal nome della gens "Satrius", la cui presenza oltre che a Roma è attestata in Lomellina e nel Veneto.

    Un'altra famiglia romana che potrebbe aver risieduto nel territorio è la gens "Satrienus", due componenti di questa famiglia appartenevano alla XI legione arruolata da Giulio Cesare nella provincia insubre, quindi mi sembra abbastanza plausibile la presenza di queste famiglie nel nostro territorio.

     Da ricordare che la vicina Crugnola era una colonia romana, dalla quale le famiglie romane che vi risiedevano avrebbero potuto allargare i loro possedimenti.

     E da Crugnola proveniva la strada romana che dopo aver attraversato la piana di Montonate giungeva alla Cascina Sarticcio.

     Montonate,” Muntunà" in dialetto è un toponimo che potrebbe essere originato dal fatto di essere collocato ai piedi del monte Asei, la collina sulla quale si estende il territorio di Sumirago, ma non si può escludere la presenza dei galli Montunates.

       A Montonate oltre alla torre romana e le tracce di una cappella antica si sono ritrovati dei massi erratici con incise coppelle votive risalenti a civiltà primitive.

       Ma quel che resta del "Bosco Grande del Sarticcio", situato proprio attorno alla sorgente della Madonna del Buon Viaggio, mette in dubbio l'origine del toponimo Sarticcio, infatti il toponimo "Saltrio” oltre a Sarticcio mi ricorda il latino "saltus", sinonimo di bosco e il Greco "Satiro", divinità minore dei boschi, mezzo uomo e mezzo animale personificazione della virilità, della fertilità e della forza vitale della natura, compagno di Dionisio e Pan. 

      Per i romani era il dio Fauno, il quale proteggeva le greggi dai lupi, e in suo onore a febbraio si celebravano i Lupercali, una cerimonia della purificazione, che corrispondeva: al "Imbolc", dei celti e alla "Candelora", dei cristiani. 

 

 

 

        

 

     Rino Sommaruga

 

 

          Fonti Bibliografiche

 

  • L’Indoeuropeo Lingue popoli E Culture

    Andrè Martinet

  • Noi Celti E Longobardi

    Gualtiero Ciola

  • I Celti E Milano

    Marco F. Barozzi

  • Imperatrix

    Edgarda Ferri

  • I Liguri E La Liguria

    B. Maria Giannattasio

  • I Celti

    Roberto Corbella

  • La Dea Bianca

    Robert Graves

  • I Druidi E I Loro Segreti

    Morgan Brooks

  • Minoici E Micenei

    Leonard R. Palmer

  • I Celti d’Italia

    Venceslas Kruta M. Valerio Manfredi

  • Gerusalemme

    Karen Armstrong

  • Storia Della Provincia di Milano

    Cesare Cantù

  • Storia Naturale

    Plinio Il Vecchio

  • Storia Di Roma Dalla Sua Fondazione

    Tito Livio

  • Le Storie

    Polibio

  • Storie

    Erodoto

  • Agricola

    Tacito

  • Storia di Milano

    Pietro Verri

  • De Bello Gallico

    Giulio Cesare

  • De Bello Civili

    Giulio Cesare

  • La Cultura di Golasecca Sole Luna e Stelle dei Primi Celti D’Italia

    Adriano Gaspani

  • La Gente E Il Territorio di Cassano Magnago Nel Settecento

    Giuseppe Fimmanò Alberto P. Guenzani

  • Tre Secoli Fa … A Cedrate

    Giuseppe Fimmanò Alberto P. Guenzani

  • Antiche Testimonianze del Territorio Varesino

    Daria G. Banchieri

  • Profilo Storico Di Gazzada Schianno

    Egidio Gianazza

  • Olgiate Olona 1895-1943 Mezzo Secolo Della Nostra Vita

    Natale Spagnoli

  • Gallarate Nella Storia e nella Tradizione

    Luigi Aspesi

  • Sommario di Storia Bustese

    L. Belotti, L. Caldiroli R. Rogora, S. Ferrario

  • Alle Origini di Varese e del Suo Territorio

    Autori Vari

  • Somma Lombardo Da Borgo Antico a Città Moderna

    A. Rossi

  • Vecchie Osterie Milanesi

    Luigi Medici

  • Dizionario Etimologico

    Vallardi

  • Enciclopedia

  • Treccani

  • Enciclopedia

    Wikipedia

  • Dizionario Etimologico

    Etimo.it

     

     

           

           

Tratto da: “Gli Insubri a Cassano Magnago e nel Seprio”

 

 

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